Adorno Hinijosa, Gonzalo – Gesuita, Imprenditore (Jerez de la Frontera, 7 sett. 1751 – Viterbo, 17 mar. 1812)

Gonzalo Adorno Hinijosa era nato a Jerez de la Frontera il 7 nov. 1751 ed era diventato Gesuita e seguì i Gesuiti espulsi dalla Spagna arrivando in Corsica e da qui (dove finì gli studi) poi in Italia a Rimini e in altri diversi collegi dei Gesuiti. Conobbe Fabrizio Ruffo che poi diventerà Tesoriere generale della Camera apostolica e questo incontro segnò probabilmente una svolta nella sua vita. Mentre sino ad allora i suoi scritti avevano riguardato questioni giuridiche, in particolare sull’immunità e i privilegi del clero, dopo quell’incontro, attratto dalle idee che sembravano guidare una nuova linea di politica economica dello Stato pontificio, si dedicò allo sviluppo delle tecniche agricole e dell’allevamento e scrisse Dell’importanza, e de’ pregi delle emfiteusi sostituite all’appalto camerale dello Stato di Castro e Ducato di Ronciglione, Roma, Zempel 1795 (ora ripubblicato Con un saggio introduttivo di Anzio Risi, Viterbo, 2004). Nel 1790, quando erano state bandite le enfiteusi per il territorio di Montalto, egli aveva partecipato alla gara attraverso un prestanome ed aveva vinto l’appalto te la Tenuta di Campo Pescia. In questa Tenuta l’Adorno avviò un allevamento di pecore merinos e la lana ricavata servì ad avviare la produzione di tessuti che nuovi imprenditori avevano avviato sia a Civitavecchia che a Roma. Il periodo rivoluzionario e poi quello napoleonico non incisero sulle fortune dell’Adorno che continuò a gestire la sua Tenuta sino alla morte avvenuta nel 1811.

Nel 1808 era stato aggregato all’Accademia degli Ardenti. Nel 1811 aveva istituito un premio per progetti innovativi nel campo dell’industria manifatturiera premio che nel 1811 fu vinto da Girolamo Monaci (e la consegna fu fatta dallo stesso Adorno) per un lavoro sull’acciaio e sugli utensili in lamima di ferro (pp. XXVIII-XXIX del Gonzalo). Un suo collaboratore di Viterbo fu  Giovanni Gherardo De Rossi fratello del gesuita Ignazio De Rossi, orientalista di fama europea; e sembrò che dovesse succedere all’Adorno mentre poi la Tenuta fu affidata alla Compagnia di Gesù: il De Rossi rimase come amministratore.  Dopo il 1820 la tenuta passò a Luigi Boncompagni Ludovisi principe di Piombino,.

BIBL. – A. Risi, Saggio introduttivo in Dell’importanza, e de’ pregi delle emfiteusi sostituite all’appalto camerale dello Stato di Castro e Ducato di Ronciglione… Con un saggio introduttivo di Anzio Risi, Viterbo, 2004; F. Stefanini, L’appalto dei beni camerali dello Stato di Castro e Ronciglione (1650-1791), Tesi di laurea Università di Roma, Anno accademico 1975/1976; E. Piscitelli, Dell’importanza, e de’ pregi delle emfiteusi sostituite all’appalto camerale dello Stato di Castro e Ducato di Ronciglione, Roma, Zempel 1795 (ora ripubblicato Con un saggio introduttivo di Anzio Risi, Viterbo, 2004), in “Archivio della Società Romana di Storia Patria”, Anno LXXIV (1951), Vol. V, Fasc. I-IV; F. Stefanini, L’appalto dei Beni camerali dello Stato di Castro e Ronciglione. 1650-1791, a cura di Giuseppe Giontella, Viterbo 2009.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]