Baglioni – Famiglia (Viterbo, Secc. XVI-XIX)

La famiglia ha avuto il suo sviluppo a Perugia dove ha dominato fino alla metà del XVI secolo; un ramo dei Baglioni aveva la signoria di Castel di Piero (oggi San Michele in Teverina) fin dal 1250 e la conservava ancora alla metà del XVI secolo. Nella Tuscia fin dal XIII si era schierata apertamente con il Papato e ne trasse alcuni vantaggi nell’allargamento della sua presenza sul territorio. Dal 1530 era ascritta al patriziato viterbese ma era già introdotta nell’ambiente grazie a importanti matrimoni con i maggiorenti locali. Pirro, figlio di Alberto, sposato con Margherita Santacroce, aveva posto il suo domicilio a Viterbo sul finire del XVI secolo e qui erano nati i suoi figli tra i quali Dianora che nel 1610 aveva sposato il conte Ludovico Marsciano; Caterina, sua sorella, è monaca in San Bernardino a Viterbo mentre Agnese e Maria Teresa, sue sorelle, sono monache alla Visitazione.

Un altro figlio di Pirro era Paolo Antonio che nel 1637 aveva sposato Margherita Cordelli ed era andato ad abitare nella casa già Mazzatosta in contrada San Simone, divenendo a tutti gli effetti cittadino viterbese pur mantenendo la signoria di Roccalvecce. Tra i suoi figli c’è stato Antonio che si è sposato con la contessa Maria Vittoria Ripa ed è stato più volte tra i Priori di Viterbo nella seconda metà del XVII secolo; aveva venduto il palazzo di Viterbo a Ludovico Sannelli ritirandosi nella sua residenza di Orvieto dove morì nel 1679 lasciando erede la moglie. I Bussi, vantando diritti per una loro discendenza da Dianora Baglioni di Pirro, si fecero avanti e si impossessarono di parte dei beni mobili e di tutti gli arredi conservati nel palazzo di Orvieto.

Una Diana Baglioni, figlia di Federico (fratello di Pirro), nel 1644 è monaca in San Bernardino a Viterbo e fa erigere nell’orto di quel Monastero una elegante fontana (tuttora esistente) con cuspide a forma della torre che compare nello stemma dei Baglioni. Sul finire del XVII secolo un Filippo Baglioni del fu Federico era lettighiere del papa Innocenzo XI ed era presente a Viterbo per necessità personali. Dopo quella data la famiglia sembra essere estinta. Avevano avuto sepoltura nella chiesa della Trinità.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Volume I, A – B, Viterbo 1992, pp. 50-52; N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2002, pp. 55-57; M. Galeotti, L’Illustrissima città di Viterbo, Viterbo, 2002, passim; C. Mancini, I Baglioni della Teverina. Una famiglia al servizio dello Stato pontificio, in Famiglie nella Tuscia tardo-medievale, a cura di A. Pontecorvi e A. Zuppante, Orte 2011, pp. 181-193.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]