Belli, Vincenzo – Orefice (Viterbo, Secc. XVIII- Viterbo, XIX)
Esponente di una famiglia di orafi e argentieri viterbesi che operò nel XVIII e XIX secolo, omonimo di altro orafo e argentiere del XVIII secolo operante in altre regioni dello Stato pontificio. Figlio di Valentino, anche lui orefice, e di Rosa Tirasacchi, era nato il 5 gennaio 1769. I suoi zii, suo figlio e altri suoi parenti dallo stesso cognome operarono in Viterbo nei due secoli considerati. Nel 1815 aveva ottenuto la patente di saggiatore presso l’Ufficio del Bollo di Viterbo che aveva competenza su tutta la Provincia del Patrimonio, rimanendo in tale ufficio fino alla morte. A suo nome o fatti nella sua bottega furono molte suppellettili liturgiche non solo per la Diocesi di Viterbo ma anche per altri luoghi dello Stato pontificio. A lui viene attribuito un ostensorio in argento, catalogato tra i beni storico artistici della Diocesi di Viterbo, formato da tre pigne su cui poggia una base circolare la cui fronte è ornata dal pellicano che si squarcia il petto. Sopra si erge un globo su cui si appoggia un angelo a sorreggere la mostra raggiata. La teca circolare è incorniciata da un giro di nubi tra le quali si affacciano teste di cherubini.
Vincenzo morì il 13 novembre 1841 poco dopo aver terminato l’ostensorio di cui si è detto. Il figlio Antonio (1813-1863) proseguì sia nell’incarico di Saggiatore che nell’attività di orefice e argentiere.
BIBL. – N. Angeli, Orafi e argentieri a Viterbo, Viterbo 2015, pp. 23-26.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]