Catalini, Giuseppe – Sindaco, Podestà (Bolsena, 29 ago. 1887 – Gondar, 21 nov. 1941)

Figlio di Francesco e Geltrude Tamburini era nato a Bolsena il 29 agosto 1887. Durante la Prima guerra mondiale aveva combattuto come ufficiale. Era di famiglia benestante e nel 1919 aveva sposato Africa Narducci. La sua professione era commerciante di tessuti. Nel settembre 1920, alle prime elezioni dopo la Grande guerra, fu eletto Sindaco di Bolsena; era una situazione difficile non solo per le condizioni di arretratezza nelle quali viveva il paese ma anche per il ritorno di centinaia di reduci che chiedevano di ritornare ad una accettabile vita civile. L’affidamento a reduci di alcuni terreni di proprietà comunale e l’assunzione da parte del Comune di qualche invalido non risolveva la questione. Il Comune fu sciolto nel 1921 e le nuove elezioni del 1923 diedero la maggioranza alla Lista nazionale di ispirazione fascista, Il Catalini – che si era nel frattempo iscritto al Partito nazionale fascista – fu nuovamente sindaco e con la nuova amministrazione cominciò a prendere provvedimenti che andavano nella direzione dell’ammodernamento di Bolsena. Nel 1926, con l’istituzione della figura del Podestà in luogo di Sindaco e della Giunta, Catalini fu nominato a tale incarico che mantenne fino al luglio 1935.  In quell’anno partì come volontario (come Capitano e Veterinario) in Africa dove comandò una compagnia di camice nere che si distinse in operazioni militari. Il 21 novembre 1941 morì per le ferite riportate in combattimento nella zona di Gondar in Etiopia e gli fu conferita la Medaglia d’argento al valor militare per il suo eroico comportamento.

BIBL. – Bolsena nel ventennio fascista, Orvieto, Intermedia Edizioni, 2021, pp. 38-40 e 94.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]