Farnese, Isabella (suor Francesca di Gesù Maria) – Religiosa (Parma, 6 gen. 1593 – Roma, 17 ott. 1651)
Figlia di Mario e di Camilla Meli Lupi, nacque a Parma il 6 gennaio 1593 e visse i primi anni presso quella corte, affidata alle cure della nonna Isabella Meli Lupi. Colpita dal vaiolo che le sfigurò il volto, ritornò prima a Farnese e poi a Roma dove entrò nel Monastero delle clarisse di S. Lorenzo in Panisperna. Qui nel 1607 cominciò l’anno di noviziato assumendo il nome di suor Francesca e con tale nome pronunciò la sua professione solenne nel 1609. La sua vita religiosa si caratterizzò ben presto per un forte rigore devozionale che la accompagnerà per tutta la vita. Seguendo le mode del tempo si diede a praticare l’orazione mentale e le mortificazioni fisiche, percuotendosi e portando il cilicio: i contrasti nati all’interno del Monastero la convinsero a pensare la creazione di un nuovo monastero per il quale ebbe l’appoggio del padre che convinse i Frati minori di Farnese a cedere a suor Francesca la loro sede. Qui si trasferì il 9 maggio 1618 e il monastero prese il nome di S. Maria delle Grazie.
Riuscì a farsi approvare delle regole particolarmente severe che prevedevano l’inasprirsi delle penitenze, l’esercizio del silenzio, l’assenza di contati con l’esterno tanto da fare individuare lei e le sue consorelle come delle sepolte vive. Le regole furono approvate da Urbano VIII nel 1638. Il suo modello incontrò il favore del tempo e altri monasteri sullo stile di quello di Farnese furono istituiti ad Albano, a Palestrina, a Roma. E nel monastero della Ss. Concezione di Roma suor Francesca visse l’ultima parte della sua vita, fino alla morte, avvenuta in concetto di santità, il 17 ottobre 1651.
Ella ha costituito una delle personalità più rilevanti dell’ambiente religioso e monacale romano in epoca prequietistica. Fu autrice di poesie che furono pubblicate a partire dal 1654 (Pie, e diuote poesie composte dalla ven. madre suor Francesca di Guiesù Maria fondatrice delli monasteri di S. Maria delle gratie di Farnese, della SS. Concetione d’Albano e di Roma, e riformatrice di quello della Madonna degli Angeli di Palestrina. Per eccitare le sue religiose al maggior amor di Dio, e disprezzo del mondo, In Roma, per Angelo Bernabò herede di Manelfo Manelfi, 1654) e riedite diverse volte. A sigillo della sua vita fu pubblicata una biografia ad opera di Andrea Nicoletti, su commissione del cardinale Francesco Barberini (Vita della venerabile madre suor Francesca Farnese detta di Giesù Maria dell’Ordine di Santa Chiara… scritta da d. Andrea Nicoletti da San Lorenzo in campo della Congregazione de’ confessori di S. Lorenzo in Damaso, In Roma, appresso Giacomo Dragondelli 1660).
Un processo di beatificazione di suor Francesca non è mai iniziato. la ricorda un ritratto conservato nella diocesi di Viterbo.
BIBL. – DBI, vol. 45, pp. 87-90; DIP, vol III, coll. 1415-1416; B. Caprio, I Farnese del ramo di Latera e Farnese, Grotte di Castro 2018, pp. 231-249; F. M. Annibali, Notizie storiche della casa Farnese, Grotte di Castro 2012, (rist. anastatica), pp. 93-98.