Innocenzo XIII (Michelangelo Conti) – Papa (Poli, 13 mag. 1655 – Roma, 7 mar. 1724).

Primogeni­to di Carlo, duca di Poli, e di Isabella Muti, discen­deva da una delle famiglie più prestigiose del Lazio Meridionale: nella sua casata si annoveravano i papi Innocenzo III, Gregorio IX e Alessandro IV. Studiò ad Ancona, dove lo zio Gian Nicolò era vescovo, gra­zie al quale giunse a Roma. Designato come suo ca­meriere d’onore da Alessandro VIII, nel 1690 fu in­viato come internunzio a Venezia. Innocenzo XII gli assegnò il governo di Ascoli, poi quello di Frosinone e il 26 apr. 1693 quello di Viterbo, dove Michelan­gelo giunse il 13 maggio. La città gli conferì la cit­tadinanza onoraria, che poteva estendersi a tutta la famiglia. Qui egli ricoprì la carica di governatore fino al 1695; promosse le ricerche archeologiche nel­la zona tra Viterbo e Tuscania, in particolare a Cipollara (corruzione di Cybellaria), come è testimo­niato da Andrea Francesco Mariani nell’opera Mul­ta signa et Cybellaria), stipulando a tal fine una con­venzione tra il Comune e il convento domenicano di S. Maria della Quercia, proprietario della tenuta.

Nel 1695 fu nominato arcivescovo di Tarso e inviato nunzio in Svizzera. Il 1° giugno, poiché un terremo­to aveva colpito la zona dell’alto Viterbese, in particolare l’area di Rota e di Civita di Bagnoregio (da dove il vescovo locale fu costretto a spostarsi abbandonando quella cattedrale e il palazzo vescovile), fu eletto dal papa commissario con pieni poteri per gli aiuti. Nel 1699 divenne nunzio di Lisbona, il 7 giugno 1706 fu promosso cardinale e il 28 gen. 1709 divenne ve­scovo di Osimo.

Il 30 nov. 1710 andò a Viterbo e si recò come pellegrino a visitare S. Rosa. Il concisto­ro del 1° ago. 1712 decise il suo trasferimento nella diocesi di Viterbo, di cui prese possesso il 24 di­cembre. Fin dai suoi primi documenti auspicò la collaborazione dei religiosi e delle autorità comunali. Si adoperò per la diffusione del culto del SS. Sacra­mento, e cercò di promuovere nel 1713 il processo di beatificazione della viterbese Francesca Vacchini e nel 1714 quello di padre Giovanni Domenico Luc­chesi. Nel 1713 effettuò la visita pastorale della diocesi, e durante il suo incarico cercò di non trascurare la celebrazione delle festività solenni e delle nomine ecclesiastiche. Il 9 nov. 1715 partecipò all’incorona­zione dell’immagine della Madonna Liberatrice, conservata nella chiesa della SS. Trinità di Viterbo; in quello stesso anno presenziò all’emanazione del decreto sulle virtù eroiche della venerabile (oggi san­ta) Giacinta Marescotti. Nell’ago. 1718, sebbene le sue condizioni di salute fossero divenute precarie, gli fu chiesto di non lasciare l’incarico, ma nel cor­so del 1719 esse peggiorarono, tanto che il 15 mar­zo egli chiese al pontefice l’esonero dall’amministrazione della diocesi; tale notizia fu accolta con rammarico dalla popolazione.

Appassionato di studi letterari, fu membro di varie accademie, tra cui l’Ar­cadia, presso la quale assunse il nome di Aretolgo Argireo. L’8 maggio 1721 salì al soglio pontificio con il nome di Innocenzo XIII; il suo breve pontificato si segnala per il rinnovo della condanna contro i Giansenisti, per una scarsa simpatia nei confronti della Compagnia di Gesù, per l’appoggio a quelle correnti illuministiche nel mondo cattolico che troveranno in Muratori il campione e per la ferma condanna di P. Giannone e della sua opera. Morì a Roma il 7 marzo 1724 ed è sepolto nelle Grotte vaticane.

BIBL. – Crescimbeni 1721; Ottieri 1728-62, VII, p. 510; Bussi 1742, pp. 338, 380-381; Guarnacci 1751, II, pp. 137-140, 383; Zeno 1785, II, n. 207, 217; De Novaes 1821-22, XIII, p. 3; Mo­roni, XVII, p. 87; Gams, p. 738; Campello 1888, IX, p. 159, X, pp. 200-201; Cascioli 1896, p. 211 ; Pastor, XIV, 2, p. 267; HC, V, p. 417; DHGE, XXV, col. 1272; Signorelli, III/1, pp. 145-163 (con rif. alle fonti d’archivio); Barbini 1981, pp. 168-171; Mondin 1995, pp. 409-411 ; Diz. del papato 1996, II, pp. 809­-810; Enc, dei papi. III, pp. 420-429.

[Scheda di Barbara Scanziani – Ibimus; integrazioni di Luciano Osbat – Cersal]