Lucatelli, Pietro – Pittore (Roma, 1637 – ivi, 1710).
Pietro nacque da padre «merciarolo» bergamasco. Visse nella città papale per tutta la vita, accompagnandosi nel 1669 a Ludovica Rossetti. Inizialmente confuso tra la schiera di decoratori cortoneschi, acquisì solo in secondo tempo una personalità «autonoma», costantemente associato a Ciro Ferri col quale avvierà uno strettissimo sodalizio lavorativo. Il 30 apr. del 1690 fu eletto accademico di San Luca, istituzione alla quale partecipò con zelo fino alla morte. Esperto disegnatore, viene anche ricordato per aver portato a compimento tra il 1675 e il 1683 una serie di incisioni, come frontespizio di testi, la cui invenzione spetta nuovamente al Ferri, e cartoni per l’arazzeria Barberini.
Numerose le opere lasciate dal pittore nel Lazio. Tra il 1681 e il 1688 eseguì per il vescovo Galeazzo Marescotti due tele per la cattedrale di Tivoli: la Cattura di san Lorenzo e San Lorenzo condotto al martirio. Presumibilmente negli stessi anni Ottanta dipinse il Sant’Agostino, san Nicola da Tolentino e san Tommaso da Villanova per S. Agostino a Rieti, ora nel vescovato. Al 1685 risale invece la commissione da parte di Camillo Pamphili di due tele per la chiesa collegiata di S. Maria Assunta a Valmontone; L. eseguì il San Nicola, san Bernardo che calpesta l’eresia, san Benedetto e sant’Ilario, mentre Ferri cominciò l’Annunciazione rimasta incompiuta per la morte del pittore e successivamente terminata da L. Sue opere sono presenti anche a Montefiascone: una Santa Margherita conservata nella sacrestia della cattedrale e un ciclo decorativo commissionatogli dal vescovo Marcantonio Barbarigo per la chiesa di S. Bartolomeo, eseguiti tra il 1695 e il 1697. Si tratta di due tele destinate agli altari laterali raffiguranti la Vergine e i santi Carlo Borromeo e Filippo Neri e un Angelo custode e la pala d’altare maggiore con il Martirio di san Bartolomeo. In un tondo sulla volta del presbiterio è la Gloria di san Bartolomeo. A queste tele seguì una Madonna del Rosario, forse per intercessione dello stesso Barbarigo, per S. Giovanni Evangelista a Valentano.
BIBL. – Coda 1995; Manieri Elia 1997.