Mariani Francesco (Andrea Francesco) – Bi­bliotecario, storico, erudito (Viterbo, 31 lug. 1684 – Roma, 14 mag. 1758).

Canonico della chiesa di S. Faustino di Viterbo, la più popolosa della città, profondo conoscitore della lingua e letteratura gre­ca, esperto di lingua ebraica, era membro di alcune accademie letterarie, tra cui quella degli Ardenti. Fu molto stimato dal vescovo diocesano monsignor Michelangelo Conti, che gli affidò la direzione del­la sua biblioteca privata. Con l’elezione di Conti al soglio pontificio, il 26 maggio 1721 fu nominato cappellano segreto e ricevette un beneficio nella Basilica Vaticana.

Con un breve dell’ 11 maggio 1725 Benedetto XIII lo nominò coadiutore di Fran­cesco Rossi e scrittore greco nella Biblioteca Vati­cana. Dal 10 marzo 1735 fino al 1738 assunse tem­poraneamente la carica di primo custode della Bi­blioteca; tale incarico gli fu conferito in assenza dei due titolari, Carlo Majelli e Giuseppe Simonio Assemani, recatisi rispettivamente a Napoli e in Liba­no; fu inoltre professore alla Sapienza.

Di M. si ri­cordano alcune opere di erudizione storico-archeo­logica, di chiara impronta anniana, e libelli verten­ti su polemiche letterarie: De Etruria metropoli, cui aggiunse in appendice De episcopis Viterbiensibus parergon (Romae, ex typographia Flieronymi Mainardi, 1728); Breve notizia delle antichità di Viter­bo detto Etruria, integrata in appendice dalla Dis­sertazione pro Annio viterbiensi (Roma, per Gio. Zempel, vicino a Monte Giordano, 1730); De umbris Camertibus (Romae, typis Jo. Zempel, 1739); De i camerti umbri (Roma, per Giovanni Zempel presso Monte Giordano, 1740); Discorso d’un ac­cademico ardente (Roma, nella stamperia di Nic­colò, e Marco Pagliarini, 1742).

Egli firmò inoltre l’imprimatur, per il maestro del Sacro Palazzo, del­la Storia di Viterbo di Feliciano Bussi (Roma, nel­la stamperia del Bernabò, e Lazzarini, 1742). Alla sua morte ne fu pubblicato un elogio nel «Giorna­le dei Letterati» del 1758-1759; il nipote Giuseppe Spalletti (m. 13 genn. 1795), appassionato di anti­quaria, professore della Sapienza, nominato anch’egli scrittore greco nella Biblioteca Vaticana, fece apporre in sua memoria un’iscrizione funera­ria nella chiesa di S. Spirito in Saxia.

BIBL. e FONTIl. – BAV, Ottob. lat. 3149, f. 319r. – Coretini 1774, pp. 123-125; Renazzi 1803-06, IV, pp. 350-351; For­cella, VI, p. 454 n. 1458; Signorelli, III/1, pp. 14, 158, 193; Bignami Odier 1973, pp. 169, 431; Barbini 1981, pp. 167­-187: 170; Spalletti 1992, pp. 105-106.

[Scheda di Barbara Scanziani – Ibimus]