Massinaghi – Famiglia (Viterbo, Sec. XVI – Sec. XVIII)

La famiglia proveniva dal Lago di Como e fu aggregata alla nobiltà viterbese nel 1712. Il suo arrivo a Viterbo, sul finire del Cinquecento, si collega alle vicende dei conti Marsciano: Nicola fu Luigi, quando era al servizio del conte Ludovico Marsciano, sposava Battista Pellegrini di Andrea, dama di compagnia di Caterina Cervara, moglie del conte Ludovico, che aveva provveduto anche a crearle una dote con una somma adeguata. Nicola si trasferì a Viterbo e nel 1632-1634 era fornitore dei doganieri della Provincia del Patrimonio. Dal suo matrimonio nacque, tra gli altri, Francesco (1606-1644) che aveva sposato Girolama Diotallevi nel 1633 e dal quale derivarono Antonio, mercante (e nel 1710 subappaltatore delle Poste delle lettere e dei cavalli di Viterbo) e Angelo che si laureò in legge e nel 1676 era Computista della Comunità di Viterbo; nel 1685 aveva comperato un edificio per conceria nella parrocchia di San Pellegrino. Angelo aveva sposato Maria Angela Pintani e da loro derivarono Anna Teresa e Girolama che presero la via del monastero; Giovan Battista che provvide alla costruzione del palazzo di famiglia in quella che allora era la Via della mercanzia; nel 1723 chiedeva dalla Curia vescovile di poter avere in locazione una abitazione davanti alla chiesa di San Biagio da poter incorporare nella sua nuova dimora. Suo erede fu il nipote Domenico Sensi fu Nicola come si ricava dall’inventario dei beni redatto nel 1744, anno della morte di Giovan Battista. Da matrimonio di Francesco e Girolama nacquero anche Francesco e Girolamo che morirono celibi e con loro terminò la stirpe dei Massinaghi a Viterbo. Francesco era stato attivo nella Confraternita del Gonfalone e l’aveva rappresentata a Roma una volta che era divenuto abate; era stato anche cappellano nella chiesa dei Santi Teresa e Giuseppe dei Carmelitani Scalzi a Viterbo e nella sua cappella aveva fatto porre il quadro raffigurante la Madonna del Carmine con sant’Antonio da Padova e san Carlo.

L’abitazione della famiglia era davanti alla chiesa di San Biagio, nell’edificio poi acquistato e ampliato dai nobili Arcangeli.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 317-318.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]