Menichini – Famiglia (Viterbo, Sec. XVII – Sec. XVIII)

Iscritta all’albo del patriziato viterbese dal 1646, la famiglia proveniva dalla Lombardia ed era attiva nelle attività commerciali. Menichina di Jacomino, già moglie del fu Menichino originario di Pavia, era passata a seconde nozze con Battista di Ambrogio di Milano ma abitante a Viterbo nella parrocchia di San Pellegrino. Loro figlio fu Tommaso che fu attivo nel settore della calzoleria e fece testamento nel 1558, in un momento difficile della sua vita (morì solo nel 1605), lasciando eredi i suoi figli Laura, Cesare e Domenico e ricordando la madre Menichina e la moglie Billa. Dal matrimonio di Cesare di Tommaso con Girolama Juzzanti nacquero numerosi figli tra i quali Domenico e Gregorio che si fecero religiosi; altri emigrarono da Viterbo verso Rieti e verso Roma; un Pietro di Cesare sposò Caterina Spreca e poi Caterina Abbati e nel 1640 era agente e provveditore del negozio dell’allume. A questa data la famiglia era proprietaria anche di diversi appezzamenti di terreno che compaiono a nome di Ascanio (uno dei fratelli di Domenico e Gregorio) e poi di Giuseppe, figlio di Cesare il quale nel 1708 era tra i Conservatori del popolo di Viterbo; suo fratello Cesare intraprese la carriera militare divenendo capitano e poi maggiore; sua sorella Girolama  andò sposa al nobile Antonio Mazzatosta e, in quanto ultima erede dei Menichini, trasmise i loro beni alla famiglia Mazzatosta. Con la fine di questa linea infatti si deve presumere esaurita la casata dei Menichini a Viterbo.

L’abitazione della famiglia era in contrada San Pellegrino e in seguito in Via delle Fabbriche.

BIBL. e FONTI – Archivio storico del Comune di Viterbo, serie “Bandi ed editti”, faldone 8, anno 1635; fald. 8, anno 1663.  N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 323-324.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]