Menicozzi – Famiglia (Viterbo, Sec. XVII – Sec. XX)

Un Menicozzo di Lorenzo di Nicola sarebbe stato il capostipite della famiglia e di mestiere era sarto (nel 1474). Il figlio Pier Lorenzo aveva una bottega in contrada Sant’Angelo in Spatha e suo figlio Orazio, nel 1493, aveva avuto cariche pubbliche.

La famiglia era stata iscritta all’Albo del patriziato viterbese nel 1504. Anche Giulio di Faustino di Orazio fu attivo nel settore della spezieria e nel 1615 aveva bottega in Piazza del Comune. Nel 1626 era tra i rettori dell’Arte dell’agricoltura; aveva sposato Felice Spagnoli di Salvatore ereditando i beni e il cognome di quella famiglia. Domenico di Giovan Battista di Orazio fu canonico della Cattedrale di San Lorenzo e collaboratore del cardinale Francesco Maria Brancaccio. Dal matrimonio di Giulio con Felice Spagnoli derivarono Giovan Francesco che si fece religioso; Girolamo che nel 1666 era tra i Governatori dell’Ospedale Grande; Faustino che fu avvocato e fu sia Conservatore in Comune che Governatore all’Ospedale Grande intorno alla metà del secolo XVII. Dal suo matrimonio con Ippolita Presciutti nacquero Antonio che divenne canonico della Collegiata di S. Maria Maggiore di Tuscania; Pietro che sposò Olimpia Petrucci ed ebbe Domenico che fu canonico nella Collegiata dei SS. Faustino e Giovita; Francesco che fu notaio e fu tra i Conservatori di Viterbo; Faustino anche lui tra i Conservatori e poi anche Governatore dell’Ospedale Grande tra il 1716 e il 1725.

Pietro di Faustino sposò Maddalena Zelli Jacobuzzi e, come gli avi, era tra i Conservatori della Città e Governatore dell’Ospedale Grande. Da Pietro e Maddalena discesero Olimpia Ippolita che fu badessa nel Monastero di San Bernardino, Spiridione che fu Conservatore del popolo come il fratello Faustino nel 1785; Orazio infine divenne sacerdote e fu Commissario della Fabbrica di San Pietro di Roma per la Diocesi di Viterbo; si trovò a governare la Città nel 1798; divenuto poi Arciprete della cattedrale, fu prefetto della Cappella musicale e nel 1806 stava per diventare Vicario generale capitolare alla morte del vescovo Connestabili Ridolfini ma gli fu preferito Francesco Zelli Jacobuzzi.  Con Paolo e Martino figli di Faustino si chiudeva la linea della famiglia: i beni erano ceduti a Ubaldo Piacentini, figlio dell’avvocato Giulio, al quale fu imposto di assumere anche il cognome Menicozzi. Ubaldo fu sindaco di San Martino al Cimino tra il 1877 e il 1885. Dal matrimonio di Ubaldo Piacentini Menicozzi con Margherita Spolverini nasceva Giulio che è stato il primo Presidente dell’amministrazione provinciale di Viterbo dal 1929 al 1934. Fu in seguito sindaco e podestà a San Martino al Cimino e Commissario prefettizio a Tuscania. Dal suo matrimonio con Giacinta Scoppola discesero Enrico, morto giovane, e Ubalda e Clara con le quali si è chiusa la storia della famiglia Menicozzi.

BIBL: e FONTI – Archivio storico del Comune di Viterbo, serie “Bandi ed editti”, faldone 9, anno 1667, 1674; fald. 20, 1791; fald. 21, 1801; Archivio della Diocesi di Viterbo-Tuscania, serie “Visite pastorali”, Visita Gallo 1984, Documenti I°, passim.  N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 325-327; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. III, Parte Seconda, Viterbo 1969, ad indicem.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]