Menicozzi, Orazio – Ecclesiastico (Viterbo, 20 lug. 1747 circa. – Ivi, 18 mag. 1816)
Era figlio di Pietro e di Maddalena Zelli Jacobuzzi di Vetralla. Un suo antenato dallo stesso nome era stato Canonico della Cattedrale di S. Lorenzo nei primi anni del Settecento. La sua era una delle famiglie più importanti della Città (v.), molto legata al mondo ecclesiastico: ben quattro sue sorelle furono religiose in S. Rosa e suo nipote Luigi divenne Canonico anche lui. Era entrato nel Seminario di Viterbo nel 1762 per studiare Retorica e Filosofia e lo stesso anno era stato designato a ricoprire il Beneficio Spagnoli di giuspatronato della famiglia Menicozzi nella Cattedrale di S. Lorenzo a Viterbo dove la famiglia aveva anche la tomba. Il 27 dicembre 1767 il vescovo Giacomo Oddi gli conferiva la nomina al canonicato del titolo di S. Andrea. In quel periodo aveva studiato Teologia morale alla scuola dell’ex-gesuita Francesco leoni e il 20 ottobre 1771 era stato ordinato prete dal vescovo di Bagnoregio che era allora mons. Giuseppe Aluffi. Nel 1774 per nomina di Pio VI fu trasferito al Canonicato sotto il titolo di S. Tranquillino sempre della stessa Cattedrale di Viterbo. Nel 1883 fu gli fu assegnato un beneficio semplice nella chiesa di S. Leonardo. Nella visita personale che subisce durante la Visita pastorale del 1785, dichiara di possedere una piccola libreria con autori di teologia morale, di ”predicabili”, “istorici”, “canonici” e “scritturali”. Conviveva con un fratello ammogliato e una sorella in casa propria, nel territorio della parrocchia di S. Lorenzo. Divenuto Arciprete della Cattedrale, mantenne questo ufficio fino alla morte.
Nel periodo francese fu più volte al centro della scena cittadina: fu arrestato e messo in carcere durante il periodo della Repubblica; nei primi anni dell’Ottocento si oppose allo smembramento di Civitavecchia dalla Diocesi di Viterbo-Tuscania; durante il periodo napoleonico rimase al suo posto e dopo la deportazione del Vicario generale Stefano Gandolfi, egli fu l’esponente di spicco di quel clero che giurò fedeltà alle leggi del nuovo stato. La Diocesi fu difatto soppressa e il Menicozzi agì come Vicario del Cardinale Maury vescovo di Montefiascone-Corneto. Caduto Napoleone e ritornato il Vicario Gandolfi, Orazio Menicozzi riprese il suo ruolo di Arciprete della Cattedrale e poco dopo morì, il 18 maggio 1816: fu sepolto nella tomba dei Canonici.
BIBL. – Cedido, Archivio dell’antica Diocesi di Viterbo, Archivio della Parrocchia di S. Lorenzo, “Stati delle anime” e “Registri dei defunti”; Archivio del Capitolo di S. Lorenzo, “Decreti capitolari 1764-1792”; “Decreti capitolari 1792-1824”, G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Volume Terzo, Parte Prima e Parte Seconda, Viterbo, 1964-1969, passim;N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, p. 395, 764; G. Signorelli, Viterbo dal 1789 al 1870, Viterbo 1914, p. 229.