Petrocchi – Famiglia (Viterbo, Secc. XV – XVIII)
I Petrocchi erano presenti a Viterbo già alla metà del XV secolo: un Angelo di Stefano compare in un atto del 3 febbraio 1462; Gisberto che era notaio morì prima del 1502 lasciando i figli Filomeno, Eliseo e Luigia ancora in minore età e bisognosi di un tutore. Stefano Patrocchi fu Angelo con testamento del 1520 lasciava ai figli Angelo e Battista una casa in contrada Sant’Angelo in Spatha. Eliseo di Gisberto fu notaio tra il 1528 e il 1557 e nel 1559 era podestà di Bagnaia; il figlio Dario fu anche lui notaio tra il 1538 e il 1571 e si sposò con Virginia Simonelli. Nel 1530 la famiglia Petrocchi aveva ottenuto l’iscrizione nell’albo del patriziato viterbese. Leone figlio di Dario fu notaio e nel 1559 fu podestà di Bagnaia; Tarquinio nel 1557 fu Conservatore del popolo e aveva sposato Lucrezia Valenti: da questo matrimonio discese Demetrio che nel 1605 era tra i rettori dell’Arte dei mercanti e nel 1612 era Camerlengo della Compagnia della Carità e del Nome di Dio nella chiesa di Santa Maria in Gradi; aveva sposato Livia Diotallevi figlia dello stampatore Mariano. Dal loro matrimonio derivarono Eugenia che nel 1651 era professa nel Monastero di San Bernardino; Petrocco che fu affittuario dei beni dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia nel territorio di Viterbo; Tarquinio che nel 1630 fu assunto come garzone nella tipografia di Bernardino Diotallevi, suo zio. Dal matrimonio tra Tarquinio e Vittoria Zagri nacquero Virginia che si sposò prima con Simone Benedetti e poi con Giovan Battista Maffei nel 1680; Giuseppe che si laureò in legge e sposò Maddalena De Rossi avendone quattro figlie con le quali si giunge alla prima metà del Settecento. A questo punto si perdono le tracce della famiglia a Viterbo.
BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 390-391.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]