Poggi – Famiglia (Viterbo, Secc. XV-XVIII)
La famiglia fu inserita nell’albo del patriziato viterbese nel 1552 ma Domenico (detto Menichello) risulta presente a Viterbo già sul finire del XV secolo. Da Giacomo, figlio di Domenico, marito di Aurelia Meoni, derivarono due rami della famiglia che furono presenti a Viterbo fino alla fine del Seicento.
Un figlio fu Sebastiano che aveva bottega di orefice, attività poi proseguita dal figlio Fabio il quale tra il 1615 e il 1629 prestò i suoi servigi alla Confraternita del Gonfalone; in precedenza era stato rettore e console dell’Arte dei mercanti. Nonostante i suoi tre matrimoni ebbe un solo figlio, Orazio, che prese la strada delle armi se nel 1645 lo troviamo Alfiere della Compagnia di fanteria; si sposò con Livia Leoni ed ebbe per figlio Francesco che nel 1656 era tra i Conservatori del Comune di Viterbo; nel 1671 era membro dell’Accademia degli Ardenti; nel 1672 era ancora tra i Conservatori mentre nel 1693 era Governatore del Monte di pietà. Aveva sposato Ippolita Spreca e poi Agata Malacrosta ma ebbe anche lui un unico figlio, Orazio, con il quale si spense questo ramo della famiglia. Nel suo testamento Francesco aveva lasciato alla marchesa Laura Lancellotti Montoro un quadro che raffigurava Santa Rosa, di mano di Urbano Romanelli mentre alla nipote Amatilde Cerrosi un quadro con l’Assunta, copia dell’opera di Giovan Francesco Romanelli.
Da Pietro Paolo di Giacomo derivò Domenico che fu attivo per breve tempo nel commercio dell’oreficeria; nel 1560 aveva avuto l’incarico di esattore del sussidio triennale per conto della Reverenda Camera Apostolica; nel 1566 e nel 1568 era depositario del sussidio per la fortificazione di Civitavecchia mentre nel 1570 era commissario della gabella della carne e vicedoganiere e tesoriere del Patrimonio infine nel 1574 soprintendeva ai lavori per la costruzione dell’Ospedale Grande. Giovan Battista figlio del fu Giovan Battista nel 1579 era canonico della Cattedrale di San Lorenzo e cessò di vivere il 7 marzo 1589. Il fratello Giovan Domenico nel 1590 faceva parte dei rettori dell’Arte dei mercanti. Giacomo, Annibale e Cristoforo Poggi figli di Domenico esercitarono tutti l’arte dell’oreficeria e Cristoforo, nel 1650, cedeva la sua attività ad Arcangelo Monticelli. Da Cristoforo discesero quattro figlie e i figli Giuseppe e Girolamo con i quali si estinse anche questo ramo della famiglia.
BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 408-410.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]