Polidori (da Viterbo) – Famiglia (Viterbo, Secc. XVII – XX)
La famiglia fu aggregata alla nobiltà viterbese nel 1794 nella persona di Francesco Polidori di Domenico. All’origine si colloca un Polidoro di Massimiano, dedito alle attività agricole. Nel 1649 una Olimpia fu Polidoro di Massimiano era vedova di Secondiano Secondiani; suo fratello Piero si era coniugato con Lucrezia Angela Lottieri nel 1671 e rimasto vedovo si era sposato con Margherita Laziosi. Tra i suoi legati vi fu quello per la costruzione della Cappella dedicata alla Madonna di Costantinopoli nella chiesa dei SS. Faustino e Giovita, poi di juspatronato della famiglia. Un fratello di Piero fu Domenico che nel 1678 sottoscrisse un contratto con Domenico detto Ramaccione per organizzare e trasferire verso il litorale una “compagnia” di 70 persone per la mietitura. Da Sante figlio di Polidoro che sposò Porzia Allegretti nacquero Rosa, Olimpia, Giovan Battista, Paolo Antonio (che fu notaio). Francesco di Giuseppe di Polidoro sposò Agata Pace e diede avvio al ramo Polidori-Pace con i figli Vittoria, Giacomo (che fu sacerdote) e Domenico. Il figlio di Domenico, Francesco, nel 1782 aveva in gestione l’appalto del pan venale per Viterbo, nel 1803 era esattore della dativa reale e nel 1804 era tra i Governatori dell’Ospedale Grande. Il figlio di Francesco, Domenico, fu attivo sia nella attività commerciale che nella vita politica. Nel 1828 era procuratore del duca di Rignano Francesco Massimo; nel 1843 era tra i deputati del brefotrofio di Santa Francesca Romana a Viterbo; nel 1846 acquistava la tenuta delle Bussete; pervenne al titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Gregorio Magno e fu Colonnello della Guardia Civica nel 1831. Dopo il 1851 succedeva al conte Tommaso Fani nella carica di Gonfaloniere della Città. Si era sposato con Luisa Contini e dal suo matrimonio erano nati Cecilia, Alessandro (che nel 1877 era Presidente della Deputazione dell’Ospedale Grande di Viterbo) e Benedetto. Figlio di Alessandro fu Giacomo che sposò Cecilia Grispigni con il solo rito civile nel 1883 (il primo a Viterbo) e fece un lascito cospicuo all’Ospedale Grande per sviluppare il reparto che si occupava degli ammalati di tisi e un altro alla chiesa di S. Maria Nuova per la prosecuzione dei lavori di restauro allora in atto. Nel 1895 era tra i principali produttori di cereali e granaglie e di formaggi sulla piazza di Viterbo. Un nipote di Francesco e figlio di Tommaso fu Giuseppe Polidori che sposò Marzia Grispigni: ebbero nove figli tutti maschi ma il solo Francesco, sposato con Elisa Nicolai ebbe discendenza; Giuseppe e Marzia morirono a distanza di un anno (1867 e 1868), ebbero funerali in Cattedrale e furono sepolti nella tomba di famiglia a S. Faustino.
BIBL. e FONTI – Cedido, Archivi della Cattedrale di S. Lorenzo, “Registro dei morti”, 1867 e 1868. N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 413-414; Guida Monaci 1895. Guida commerciale di Roma e Provincia, Anno XXV (1895), pp. 1006-1008;