Chiesa con-cattedrale dei Santi Nicola, Donato e Bonaventura, Bagnoregio

Sorge a metà del Quattrocento su un luogo già occupato da una modesta chiesa dedicata a S. Maria della Neve o S. Maria di Piazza, oltre la quale era l’antica collegiata di S. Nicola di Bari. A causa del pericolo di crollo, nel 1580, i canonici si trasferiscono dall’antica chiesa collegiata di S. Nicola a S. Maria della Neve che da allora prende il titolo di S. Nicola. Dopo il terremoto del 1695 il vescovo e il Capitolo si trasferiscono da Civita (fortemente danneggiata) a Bagnoregio. La neo cattedrale viene intitolata a S. Nicola e S. Donato. Nel 1779, dopo essere stata ampliata e ristrutturata, la cattedrale viene nuovamente consacrata e al titolo di S. Nicola e Donato si aggiunge anche quello di S. Bonaventura. Con l’estinzione della Diocesi di Bagnoregio, nel 1986, la chiesa perde il titolo di cattedrale e diviene con-cattedrale in ricordo dell’antico ruolo.

Col passaggio della sede vescovile da Civita a Rota (Bagnoregio), nel 1695, la cattedrale diviene il centro logistico ed amministrativo della vita della Diocesi. I due Capitoli (quello di S. Donato a Civita e quello di S. Nicola a Rota) vengono uniti in uno solo e l’unione ufficializzata dal nuovo vescovo Ulderico Nardi nel 1699. Il regime napoleonico, nel 1810, abolisce la Diocesi di Bagnoregio e la unisce a quella vicina di Montefiascone dove resterà fino al 1814 per tornare poi a dignità di Diocesi fino al 1986 quando sarà unita a Viterbo.

Diverse opere d’arte sono conservate all’interno della chiesa, tra le tante si segnala la raffigurazione della Sacra Famiglia al centro della volta absidale, affiancata a estra dai santi Nicola e Donato, a sinistra dalle sante Vittoria e Teresa. Rilevante anche l’organo costruito da Calogero La Monica su committenza di mons. Martino Cordella

La città di Bagnoregio è strettamente legata alla figura di S. Bonaventura suo principale patrono e, dal 1986, comprotettore della Diocesi di Viterbo. All’interno della cattedrale è conservata la reliquia del santo Braccio: un reliquiario d’argento a forma di avambraccio che conserva le ossa del braccio destro del santo. Nel giorno dedicato a s. Bonaventura, 15 luglio, una suggestiva processione notturna si snoda per le vie del paese raccogliendo tutto il popolo dei fedeli attorno al loro patrono.

BIBL. Le antiche chiese della Tuscia Romana: quindici secoli di storia e di fede nelle diocesi dell’Alto Lazio, a cura di E. Angelone, G. Nicolai, D. Parasassi, Viterbo 2009; E. Angelone, Dai Calanchi al Cimino: le chiese dell’antica diocesi di Bagnoregio e i loro archivi, Viterbo, Sette Città 2019.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]