Tomati – Famiglia (Viterbo, Secc. XVII-XVIII)
Probabilmente originaria della Liguria, questa famiglia si era trasferita a Roma e da qui a Viterbo con un suo ramo. Raffaele Tomati fu eccellente dottore in legge a Roma dove nel 1617 aveva sposato Isabella Albertoni di Bernardino; si spostò a Viterbo dimorando nella parrocchia di San Lorenzo e qui morì nel 1623. Tra i suoi figli vi fu Giovan Battista che aveva conseguito la laurea in entrambe le leggi e fu Arcidiacono della cattedrale di Viterbo, Esaminatore e Giudice sinodale nel 1639 e nel 1645, con il vescovo Francesco Maria Brancaccio. Suo fratello Simone si dedicò alle armi e divenne Capitano; si era sposato con Potenziana Ciotti di Tuscania e da loro erano nati Marco Tullio che fu Carmelitano Scalzo, Francesco Maria, Raffaele che si trasferì a Roma e fu il padre di Giovan Domenico che divenne Segretario della Sacra Congregazione del Concilio nel 1700 e morì pochi anni dopo.
Isabella Albertoni rimasta vedova si era nuovamente sposata con il nobile viterbese Tarconte Sacchi da cui derivò Giovanni Battista Sacchi che aveva ereditato i beni di Potenziana Ciotti a sua volta erede di Francesco Maria Tomati.
BIBL. e FONTI – Cedido, Serie “Sinodi diocesani”, Sinodo Brancaccio 1639; Sinodo Brancaccio 1645. N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2003, p. 526.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]