Turriozzi Francesco Antonio – Storico (Casali di Ussita, 1743 – Camerino, 1822).
Trasferitosi nel Viterbese con la famiglia, si laureò in utroque iure all’Università La Sapienza di Roma, divenendo successivamente Primicerio della Cattedrale di Tuscania e poi Vicario generale. Qui, insieme ad altri letterati, fondò l’”Accademia dei volenterosi” di sapore arcadico e pastorale. Appassionatosi alle antichità e alle vestigia archeologiche del Lazio, il T. fu autore delle Memorie istoriche della città Tuscania che ora volgarmente dicesi Toscanella (Roma, per Generoso Salomoni, 1778, rist. anast. Bologna, Forni, 1976), opera dedicata al cardinal Francesco Saverio De Zelada e corredata anche dalla pianta della città e dell’agro circostante, che utilizza per la prima volta numerose pergamene tratte dall’Archivio capitolare di Tuscania necessarie per la ricostruzione di molte delle vicende storiche della Città.
Gaetano Coretini, non concordando con la stima avanzata dal T. in merito all’antichità della diocesi di Tuscania, entrò in aperta polemica con le sue teorie nell’opera Gli errori di Turriozzi, rimasta manoscritta e conservata presso la Biblioteca comunale di Viterbo. Dall’antichità di Tuscania discendeva la richiesta fatta in quegli anni dagli ecclesiastici tuscanesi e da quel Comune che si riconoscesse l’autonomia di Tuscania da Viterbo; il vescovo di Viterbo, Pastrovich, con l’appoggio del Comune di Viterbo, si appellò alle Congregazioni romane dove la questione si trascinò a lungo senza accogliere le richieste dei tuscanesi ma invitando il vescovo a risiedere anche a Tuscania e a convocare separatamente o alternativamente i sinodi diocesani e chiedendogli di tenere divisi gli atti delle due cancellerie come da allora è avvenuto fino al 1986.
Il T. fu inoltre autore di una Lettera di Francesco Antonio Turriozzi sopra una nuova scoperta da lui fattasi in Toscanella (s.n.t. [1781?]), in cui descrisse le necropoli etnische e i resti ossei che vi erano conservati, identificati nelle sue frequenti ricognizioni del territorio tra Tarquinia e Tuscania.
BIBL. – Cappelletti, VI, passim; Moroni, LXXVII, pp. 266-267, CIL, passim; Signorelli, III/1, pp. 80, 158, 194, 214, 223; Cordella 1998, p. 120; Giontella 1998a, pp. X, XI.
[Scheda di Marina Bucchi – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]