Veltri – Famiglia (Sec. XVII-Sec. XVIII)
E’ famiglia originaria di Viterbo che nel XV secolo ha un esponente, Tito (v.), che succede al Canensi nel vescovado di Castro nel 1480. Altro personaggio illustre fu Ludovico, noaio molto attivo verso la metà del secolo XVI quando sottoscrive molti atti a favore di Santa Maria Nuova. Nel 1569 aveva acquistato la sinagoga degli ebrei nonché il terreno adibito a sepoltura che ancora oggi è noto come “Poggio Giudio” alle porte di Viterbo. La famiglia aveva sepolcro in San Lorenzo e poi in Santa Teresa a Piazza Fontana Grande. Grande prestigio deriva alla famiglia dalla partecipazione alla vita pubblica: i Veltri si sono distinti nella carica di Priori del Comune di Viterbo per molto tempo, quasi fosse diventato un diritto familiare.
Degno di ricordo è un secondo Luodovico, confratello della Compagnia del Gonfalone e conservatore del popolo nel 1720. Nel 1720 aveva sposato Maddalena Palaggi che nel 1697 aveva ereditato da Bartolomeo Romanelli (figlio del pittore Giovan Francesco Romanelli) con l’obbligo di aggiungere al suo cognome quello dei Romanelli per se e per i figli. Altro esponente della famiglia con ruoli importanti nella Confraternita del Gonfalone è Bartolomeo attivo dal 1725 al 1759 quando diviene primo guardiano. Urbano Veltri-Romanelli è canonico e nel 1760 è ufficiale della Compagnia del Crocefisso in S. Clemente. In tempi più recenti ancora un Ludovico che muore nell’Ospedale degli Infermi nel 1847 e che era l’autore di Saggio di versi estemporanei in più occasioni improvvisati (Viterbo, Tosoni, 1829). Nel 1880 con Giovanni di Tito si ha il definitivo trasferimento della famiglia a Roma dove esistono tuttora i discendenti tra cui un Giulio che fu industriale e aviatore pilota.
BIBL. e FONTI – Cedido Viterbo, Archivio della parrocchia di S. Lorenzo, Registri sacramentali; Archivio della parrocchia di S. Giacomo, Registri sacramentali. N. Angeli, Chiesa del Gonfalone di Viterbo. Famiglie e personaggi, Viterbo, 1977, pp. 51-56; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. III, parte I, Viterbo 1964, p. 57, 162 e 261; parte II, p. 509.