Especo y Vera – Famiglia (Sec. XVIII-Sec. XIX)
Famiglia di origine spagnola che si stabilisce con un suo ramo nel Regno di Napoli da dove arriva a Viterbo nel XVIII secolo quando ha in enfiteusi il palazzo all’angolo delle attuali Via Annio con Via Cavour, già proprietà Cherofini. Altra abitazione la famiglia avrà a Prato Giardino dove un Bartolomeo si stabilirà e vi farà battezzare la figlia Caterina nel 1813. Qui avrà sede l’Accademia Filodrammatica fin quando non si potrà riunire presso il Teatro Genio. Bartolomeo era stato maresciallo di campo nel Regno di Napoli nel 1697, governatore di Orbetello nel 1698, governatore dello Stato dei presidi nel 1711. Nel 1724 Bartolomeo presenzia il 6 settembre di quell’anno al battesimo di Giovan Battista Casti di Acquapendente (v.). Suo figlio Luigi avrà stabile dimora a Viterbo e sposerà la marchesa Teresa Marescotti di Siena. Una sua figlia, Barbara, sarà monaca corale nel monastero di S. Rosa. Dei suoi fratelli Paolo sarà più volte ufficiale della Confraternita del Gonfalone nella seconda metà del XVIII secolo, poi Conservatore del Comune, poi nella Repubblica Romana sarà tra i maggiori magistrati viterbesi e Ispettore di polizia e successivamente nuovamente Conservatore. Negli stessi anni era stato Governatore dell’Ospedale Grande di Viterbo. Aveva fatto parte della milizia pontificia ed era divenuto esperto nell’arte militare al punto da pubblicare un trattato sul maneggio delle armi. Dopo il 1801 era andato in esilio a Firenze ma era rientrato nel 1803. Con il governo napoleonico aveva ottenuto nuovi riconoscimenti e per alcuni anni è il Maire di Viterbo. Alla morte (22 gen. 1829) fu sepolto nella chiesa di S. Giacomo, chiesa alla quale la sua famiglia sarà molto legata.
Un suo figlio, Giacinto, fu Arcidiacono della cattedrale di Viterbo e Vicario generale della Diocesi e in cattedrale è sepolto nella cappella di S. Lucia; Alessandro, altro dei suoi figli, insieme a Giulio Zelli-Pazzaglia, avvierà lo scavo nella zona delle Aquae Passeris riportando alla luce diverse statue. Sarà Gofaloniere negli anni 1846-1857 e poi Consigliere provinciale. Bartolomeo invece sposerà Teresa Fani e in seconde nozze Cecilia Nannini di Siena. Sua figlia Teresa sposerà il marchese Francesco Patrizi di Città di Castello. Giulio infine farà la carriera militare diventando comandante della fortezza di Civitavecchia dal 1835 al 1848 e poi di quella di Ancona. Dopo la presa di Roma nel 1870 diventerà valdese e morirà nel 1883 nella nuova fede religiosa.
BIBL. e FONTI – Cedido Viterbo, Registri sacramentali della parrocchia di S. Lorenzo; Ivi, Registri sacramentali della parrocchia di S. Maria in Poggio. N. Angeli, Chiesa del Gonfalone di Viterbo. Famiglie e personaggi, Viterbo, 1977, pp. 61-70; Noris Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2003, pp. 200-204.