Zelli Pazzaglia, Giuseppe – Incisore, Zecchiere (Viterbo, 13 mag. 1750 – Ivi, 1803)
Di nobile e antica famiglia viterbese, era nato il 13 maggio 1750 da Biagio e Anna Petrozzi. Il 25 gennaio 1796 il governo centrale lo autorizzò ad aprire a Viterbo una nuova zecca per il conio di monete di rame di piccola taglia (baiocchi) data la scarsezza di monete metalliche in circolazione anche in conseguenza dell’aumento della fiscalità perché si doveva provvedere alla creazione di una forza armata a difesa dello Stato dall’invasione delle armate napoleoniche. Per il conio fu impiegato il metallo delle due campane dell’abbazia di S. Maria della Palomba, di quelle della chiesa di S. Pietro e della chiesa di S. Antonio che erano state deposte per ordine della Municipalità. Nel 1800, dopo la fine della Repubblica Romana, il Delegato apostolico di Viterbo dichiarava in una relazione a Roma quale fosse stata la quantità di moneta sortita dalla zecca viterbese. Negli anni 1802-1803 lo Zelli veniva nominato dal Governo pontificio delegato a ritirare dal mercato tutte le monete di rame circolante (i baiocchi di rame con lo stemma pontificio) e quando fu completata l’operazione fu fatta completa relazione al tesoriere del tempo, monsignor Antonio Lante Della Rovere che l’approvò. Lo Zelli, completato questo incarico così complesso, morì nello stesso anno 1803.
BIBL. – N. Angeli, Orafi e argentieri a Viterbo, Viterbo , Edizioni Archeoares, 2015, pp. 109-110; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. III, Parte Prima, Viterbo 1964, p. 238.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]