Oddi – Famiglia (Bolsena, Viterbo, Secc. XV-XX)

Originaria di Bolsena, documentata dal sec. XV al XVIII, poi stabilita a Viterbo ed ivi fiorita nei secc.XIX-XX. A Bolsena aveva casa in Borgo in contrada Piazza e sepoltura in S. Francesco (cappella di santa Caterina), istituita con testamento da Loddo di Sante (1569). Agostino (sec. XVI) e il figlio Alessandro (dal 1575 al 1618) furono notai; altri O. ebbero cariche comunali e militari. Claudio, figlio di Agostino e di Modesta Donzellini, fu anch’egli notaio in Bolsena (1639-1640); in seguito alle nozze con la viterbese Costanza Sterparelli, si trasferì a Viterbo, dove ottenne la cittadinanza, ma essendogli premorti i figli il suo ramo si estinse, mentre proseguivano altri rami in Bolsena. Ivi esercitò il notariato Paolo Antonio (rogiti dal 1740 al 1750), il cui figlio Giuseppe, in seguito alle nozze con Caterina Battaglini (1802), si stabilì a Viterbo come amministratore dei beni della nobile famiglia Bussi. Architetto fu suo figlio Paolo, la cui attività si svolse tutta in Viterbo: assistente di Virginio Vespignani nella fabbrica del Teatro Unione (1846-1855), progettista del reparto femminile dell’Ospedale Grande (1855), direttore del restauro della chiesa di S. Leonardo dei Carcerati. Il figlio di Paolo, Giuseppe (m. 1901), avvocato, fu segretario del Comune di Viterbo (1876-1886) e scrisse alcuni opuscoli sulla storia della città, ivi editi negli anni 1882-1884, nonché un articolo sullo stemma cittadino pubblicato nel «Giornale araldico genealogico diplomatico» (XI, 1883-84, pp. 288-291). La famiglia si è estinta in Paolo (m. 1966). – Arme: d’argento mantellato d’azzurro a tre cerchi dell’uno nell’altro (derivata da quella degli Oddi Baglioni di Perugia).

BIBL. – Angeli 2003 pp. 362-364 (con ampi riferimenti bibl. e alle fonti d’archivio).

[Scheda di Orietta Sartori – Ibimus]