Siler, Matteo (Matteo Tedesco) – Scultore (Sec. XVII –  Gradoli, 1688)

Il  coro dei canonici della cattedrale del S. Sepolcro di Acquapendente è nel presbiterio centrale e fu commissionato dal vescovo Giovan Battista Febei e portato a termine tra il 1685 e il 1688 da un artista che gli storici locali chiamano Matteo “Monsu” o “Matteo Tedesco”. Il coro ha degli stalli eleganti, intagliati su tavoloni di noce di grosso spessore; i dorsali, tra le sedici colonnine, agili e snelle, dalle perfette scannellature, hanno ognuno al centro ghirlande ovali, composte alternativamente da tulipani e da alloro. All’altezza dei capitelli corre una scritta che riporta un versetto del Credo: «Passus sub Pontio Pilato et Crucifixus mortuus et sepultus surrexit».

Da documenti dell’archivio parrocchiale di Gradoli si dice che lo scultore “Mattheus Silver” aveva lavorato alla costruzione del pulpito e che l’aveva lasciato incompiuto perché era morto in quella località nel 1668. Il Mattheus Silver di Gradoli è molto probabile che sia Matteo Siler (cioè Matteo Tedesco) come affermato nella scheda di Francesca Liuzzo nel Dizionario storico biografico del Lazio.

Bibl.: A. Agostini, Le chiese di Acquapendente, Acquapendente, 1987, p. 24; G. Lise, Acquapendente.  Storia, arte, Figure, Tradizioni, Acquapendente 1971, p.  156; F. Liuzzo, voce “Siler, Matteo” in Dizionario storico biografico del Lazio, Vol. III, Roma 2009.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]